HOME C’E’ CHI DICE BENE, C’E’ CHI DICE MALE CONTATTI
RECENSIONI
5,0
su 5 stelle Una storia d’amore travolgente e
passionale
Recensito in Italia il 23 dicembre 2022
Romanzo bellissimo che appassiona dalla prima all’ultima pagina.
La protagonista, Rosa, si abbandona perdutamente al suo grande amore, senza
riserve, senza indugi, lasciando il lettore in trepidante attesa sull’epilogo.
Lo consiglio assolutamente!
5,0
su 5 stelle Libro bellissimo
Recensito in Italia il 20 dicembre 2022
Non vi è’ nulla che non mi sia piaciuto in questo libro ben scritto e molto
toccante! Bellissimo
5,0
su 5 stelle Una bellissima storia d'amore
Recensito in Italia il 18 dicembre 2022
...che si legge tutta d'un fiato, un racconto fresco e appassionato,
perfetto anche come regalo sotto le feste!
5,0
su 5 stelle Leggero e intenso, come un petalo
di rosa
Recensito in Italia il 20 dicembre 2022
Una storia d’amore dolce e intrigante, leggera come un petalo pungente come
le spine di una rosa
5,0
su 5 stelle Divorato in due giorni
Recensito in Italia il 3 gennaio 2023
Ottimo libro , storia travolgente di passione, ben
scritto dall'autore9
Recensito in Italia il 20 dicembre 2022
Bello ,si legge bene tutto d'un fiato. Non sbagli neanche come scrittore.
Complimenti
Recensito in Italia il 18 dicembre 2022
Bellissimo libro. Si legge tutto d'un fiato
Recensito in Italia il 29 giugno 2023
L’ho finito in un giorno perché ero curiosa di scoprire la fine! Mi è
piaciuto molto: storia d’amore travolgente. Lo consiglio.
4,0
su 5 stelle Travolgente storia d'amore
Recensito in Italia il 18 dicembre 2022
Coinvolgente storia d'amore. La lettura scorre veloce, come veloci sembrano
passare gli anni della passione qui raccontata.
Una passione che conosce estasi, paure, delizia e disperazione.
4,0
su 5 stelle Romanzo ben scritto, lettura
appassionante.
Recensito in Italia il 18 dicembre 2022
Non ancora terminato, il libro scorre, un piacere che non si fa attendere.
4,0
su 5 stelle Romanzo d'amore
Recensito in Italia il 18 dicembre 2022
Bella storia d'amore intrigante. Da leggere
Donne Attraverso
3,0
su 5 stelle Un libro che fa arrabbiare
Recensito in Italia il 11 marzo 2020
Questo romanzo non mi ha
fatto una buona impressione per vari motivi: innanzitutto non ho compreso
l’esigenza di inserire, prima di due racconti molto lunghi, uno di sole otto
pagine. Il libro è difatti diviso in tre sezioni, corrispondenti a tre donne:
la prima, O. F., è in realtà una ragazzina, coetanea del protagonista, Lucio,
che è anche l’autore (quest’opera è infatti una parziale autobiografia, seppure
romanzata, specie nel secondo racconto). Di lei non si dice quasi nulla (viene
definita una meteora estiva, bella espressione), una cotta del giovane Lucio.
Non si fa in tempo a entrare nella storia che è già finita.
Molto più avvincente è invece la sua
storia con Livia, pseudonimo di una donna incontrata mentre Lucio era sposato.
E qui sta l’altro elemento di fastidio: Lucio (e l’autore) è un traditore.
Nonostante nel prologo dica di non aver parlato delle sue due legittime mogli
che “ama e continuerà ad amare”, sono dell’opinione che se si ama qualcuno, per
quanto le cose vadano male in famiglia, non lo si tradisce. Lucio invece non si
fa problemi a elogiare le “grosse tette” di Livia, una donna che lavora nel suo
stesso settore di vendita, e a desiderare con tutte le forze di finirci a letto
insieme. E ha il coraggio di chiamarlo amore: non è amore, è solo attrazione
sessuale, desiderio carnale! E se da un lato l’autore ha il coraggio di
mettersi a nudo elencando tutti i propri difetti fisici (basso e poco
attraente), dall’altro non si fa scrupolo di usare il suo alter ego e Livia
come tessitori di una tela di elogi sulla sua bravura nella scrittura. Bravo lo
è davvero (anche se le lettere che scrive a Livia sono fin troppo sdolcinate),
ma un po’ di modestia non guasterebbe.
Il terzo racconto è forse quello che mi
ha toccato di più. Anche qui Lucio tradisce la moglie con una donna, questa
volta Michela, il suo nuovo capo. Michela è una donna triste e depressa, che
prende vita solo nella sua azienda circondata dai suoi dipendenti, che lei
considera come figli. Il suo rapporto con Lucio attraversa varie fasi:
inizialmente, per motivi che non si comprendono, Michela prova una certa
avversità per il nuovo arrivato, poi diventano amici, e infine amanti. Anche
lei è sposata ma infelice del suo matrimonio, proprio come Lucio. Qui l’amore
non c’entra: sono due corpi che si compenetrano per trovare un istante di
sollievo. Il finale è amaro e se si pensa che è ispirato a una storia vera, a
vite vere, risulta ancora più amaro.
Un passaggio mi ha particolarmente irritata in quanto donna: Livia e Lucio sono in camera, lei va in bagno a sistemarsi il trucco
perché non sopporta di apparire disordinata, e Lucio lo prende come un invito a
portarsela a letto, perché si sarebbe “fatta bella per lui”. E quando lei lo
respinge consigliandogli una doccia fredda, Lucio ha il coraggio di scrivere
che si è sentito “offeso nella sua dignità di uomo”. Non so se sia una frase
volutamente provocatoria, volta a imbestialire noi lettrici femmine. Di certo
con me c’è riuscito.